Destabilizzante quanto la lontananza, più o meno prolungata, possa far realizzare il valore
che in realtà attribuiamo a fatti,
persone
e luoghi.
Proprio quando ho abbandonato la mia terra sicula,
mi sono accorta che mi aveva stregata…
Questa notte il vento è cambiato.
Gli alberi hanno cambiato colore,
i litorali fisionomia.
Ai gabbiani è rimasto il monopolio del cielo,
unici tra i volatili,
imperterriti a librarsi nell’aria tempestosa,
a rasentare il pelo dell’acqua
sfidando ogni equilibrio…
.
Persino le persone acquistano contorni diversi,
si accordano ai suoni del vento,
alle correnti del mare,
ma non sanno di farlo.
La mia città è un impasto di calce e salsedine.
I suoi abitanti, ovunque vadano nel mondo,
portano uno strato salmastro appiccicato addosso che,
se lo lecchi,
la lingua brucia,
come se bevessi inavvertitamente
acqua di mare.
Ringrazio Francesco Bellina per la gentile concessione delle sue foto.
Interessante progetto cara vecchia amica complimenti