A ciascuno i propri vizi. Tra i miei c’è anche quello di scrivere.
Per fortuna, o purtroppo (per qualcuno), quando ho qualcosa da dire (sia che le questioni siano personali o pubbliche, ataviche e fruste o moderne e inusitate) io non riesco a tacere.
Cos’è Biancalba?
Me lo domandano in tanti e me lo chiedo io stessa, ma non ho ancora trovato la risposta più adeguata e probabilmente non ne esiste una.
Forse è un sito web o forse no, forse è un diario pubblico o forse no, forse è un blog musicale o forse no… Ad ogni modo è già qualcosa sapere cosa NON è, o meglio, cosa NON presume o NON pretende di essere.
In tutti i casi resta: uno spazio, libero, indipendente, condiviso e personale… Facciate che vi basti, per favore!
Chi è “Biancalba”? Beh questa seconda domanda è ancora più difficile della prima!
Biancalba è una trasformista in continua metamorfosi. Rincorre emozioni, insegue ispirazioni, inciampa negli imprevisti e si perde nelle peregrinazioni.
Perché si chiama “Biancalba” poi è una lunga storia, ma per i pochi reduci che non si annoiano davanti a un testo scritto che vada oltre le dieci parole, proverò a raccontarlo in breve.
La storia affonda le sue radici nelle pagine di un libro: “La casa degli spiriti”. Lì Isabel Allende racconta le vicissitudini di tre generazioni attraverso tre donne, Clara, Bianca e Alba (rispettivamente nonna, figlia e nipote): tre nomi che hanno tutti a che fare col significato di chiarezza e purezza.
Prosegue con un po’ di autocelebrazionismo per l’omonimia, oltre che per la stessa tendenza ad “annotare la vita”, che mi lega alla protagonista del libro.
Infine giunge fin qui: Biancalba è una leggera variante di me stessa, è la speranza che si nutre delle continue rinascite, dei nuovi inizi, come il buon auspicio di un’alba chiara a ogni nuovo giorno.
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