
L’arte del silenzio
Photo by ©Brooke Shaden ( http://brookeshaden.com/gallery/ )
Le transizioni sono una sorta di limbo, alla ricerca di un guado nella fluttuante terra di nessuno. Ma, come ogni transizione che si rispetti, esse possono abbellire il prima e il dopo, l’uscita dall’ante, l’ingresso nel post.
Ecco per il momento transito appena, passando da una versione all’altra di me stessa. Scivolo da un “profilo” all’altro cercando il migliore… Su quale sia davvero il migliore poi non sempre sono sicura.
Annotare ogni evento e marchiarlo con l’eternità e l’onnipresenza di un tag è molto bello per non dimenticare nulla e non farsi sfuggire niente. Il raggiungimento di un traguardo: una bella bandierina sul proprio registro. Un evento imperdibile: ho partecipato. Una bella riflessione: condivido. Un picco di visualizzazioni: un trofeo simbolico e un po’ di gioia. Che poi chissà se chi ha visualizzato nel frattempo pensava “che noia!”
Ogni tanto però bisogna non dir nulla, se non si ha molto da dire. Dopo tanto parlare, talvolta arriva il momento di praticare l’arte del silenzio.
Il mio miglior profilo, alla fine dei conti, ad oggi è proprio qua dove mi metto davanti a uno specchio e descrivo il riflesso più vero che esista.